Gesine Arps è un’artista senza compromessi. La sua arte è come la sua personalità: espressiva, immediata, energica e piena di sorprese. Tocca la nostra anima infantile ed evoca il noto: immagini sognate, i nostri primi tentativi con la pittura, un mondo ideale, un mondo in cui tutte le categorie spazio-temporali inerenti al mondo occidentale non sono più valide. In questo modo ci lascia credere che la sua opera si apra, sia accessibile, liberi generosamente la sua storia. In realtà accade esattamente il contrario. L’osservatore si trova impigliato nella sua rete e finisce nel suo vortice, viene trascinato nelle profondità della storia dell’arte e del mondo o, come direbbe Gesine con apparente ingenuità, dell’anima del mondo. E all’improvviso ci si rende conto che questa pittura non ha inizio né fine. In qualsiasi direzione si guardi: eternità, abissi (reali e metaforici), misteri e miti, e cicli infiniti di morte e rinascita. Tutto ciò, e probabilmente molto di più, si nasconde dietro l’arte di Gesine Arps, un’arte che può dirsi profonda nel senso più vero del termine.
Gesine si muove con disinvoltura tra epoche diverse e innumerevoli culture. Viaggia dalla preistoria alla storia biblica, alle culture del lontano Oriente, al Gotico, fino ad arrivare al presente – a volo libero o con lo skateboard, in nave, astronave o in sogno.
Sogno – realtà – astrazione – abolizione delle leggi di gravità e della prospettiva: all’interno della realtà delle sue opere tutto ciò coesiste con estrema naturalezza.
Bianca Röhle